TERAMO – (jacopodifrancesco) Punito dalle sue scelte. Questo è quanto è successo al Teramo contro un Vicenza resiliente e convinto sui 90 minuti: primo tempo ben gestito, vantaggio trovato subito nella ripresa con una magia di Bacio Terracino, poi l’oblio. Le sconfitte di Gubbio e Santarcangelo non rendono tremenda questa disfatta a livello di classifica, certo è che le lacune viste nella ripresa come l’incapacità di ripartire e la tragica scelta di Altobelli come terzino destro meritano più di una riflessione.
Avvio attivo Asta opta per un inedito 4-2-3-1, con Tulli e Bacio Terracino a supporto di Barbuti, mentre il Vicenza schiera il suo classico 4-3-3. In avvio entrambe le formazioni si dimostrano propositive, il ritmo è alto e il primo brivido arriva da un missile di Varas dal limite. Il Teramo è ben coperto sulle fasce, passa a 5 a centrocampo in fase di non possesso, mentre dall’altra parte gli inserimenti delle mezzali tengono molto occupata la secondaria del Lanerossi e favoriscono l’occupazione della trequarti ospite. Altro punto fondamentale è la superiorità numerica creata da Tulli e Bacio Terracino – grande occasione per lui al 30’ – che apre ancora spazi per le conclusioni di Varas, il Vicenza accetta il copione tattico e si copre ripartendo in maniera molto ragionata e permettendo quindi alla mediana aprutina di non correre rischi. Dopo il palo colpito in un’azione confusa da Alibi, il ritmo scende sensibilmente e si va al riposo sullo 0-0.
Harakiri Al terzo della ripresa una magia di Bacio Terracino porta in vantaggio il Diavolo per l’esplosione dei 1.300 del Bonolis (227 gli ospiti), e paradossalmente la partita volge al peggio. Zanini passa alla trazione anteriore inserendo Giacomelli per passare al 4-2-3-1. In un primo momento, rimanendo corto e grazie al pressing alto, il Teramo mantiene la calma, ma d’altro canto mancano completamente le ripartenze, e l’innesto di Pietrantonio per Tulli quando in panchina c’era anche De Grazia, lascia molti dubbi. Passano dieci minuti e comincia a pesare l’ondata d’orgoglio vicentina, soprattutto per Altobelli, autore del fallo che porta al rigore trasformato da De Giorgio. Subito dopo il penalty arriva il palo colpito da Speranza sugli sviluppi di una punizione dal limite, a confermare l’apertura del match. A chiuderlo è una serpentina di Giacomelli, che ipnotizza ancora Altobelli e infila sul primo palo – con una conclusione parabile – Lewandowski per l’1-2. Il Teramo a questo punto, con cinque più recupero da giocare, è distrutto nel fisico e nella psiche, ed è incapace di reagire. Si trattava – pur contro una formazione molto più attrezzata – di uno scontro diretto. La gara di domenica a Ravenna, diventa fondamentale per la panchina di Asta e soprattutto nella corsa per evitare i playout. È il momento di andare avanti con coraggio.
Teramo Calcio: (4-3-2-1) Lewandowski; Altobelli (86′ Faggioli), Caidi, Speranza, Sales; Varas, Amadio, Ilari; Tulli (61′ Pietrantonio), Bacio Terracino, Barbuti (65′ Fratangelo).
Le pagelle
Lewandowski 5 Sul secondo gol non chiude il primo palo, insicuro in un paio di uscite
Altobelli 4 saltato due volte, le due che costano la partita: in sua difesa, non è un terzino
Caidi 6 fa il possibile
Speranza 6,5 preciso e importante in impostazione
Sales 4,5 a tratti spaesato
Varas 6,5 motore del centrocampo, trova la conclusione con più facilità delle punte
Amadio 6 cala alla distanza, ma gestisce bene il traffico
Ilari 4 impalpabile
Tulli 6 finché ha gamba risulta fondamentale
Bacio Terracino 7 gran gol e apporto in copertura
Barbuti 4 non fa salire la squadra, non tira, sbaglia anche qualche appoggio: difficile da commentare